A fronte di una diminuzione generalizzata delle immatricolazioni, pari all'1,6% nell' anno accademico 2010/2011, i corsi di laurea in ingegneria, infatti, che pure hanno riportato una minima flessione del numero di immatricolati (-0,5%), con poco più di 38mila immatricolati, registrano il valore massimo dal 2000 ad oggi rispetto all' incidenza della quota di neo immatricolati che hanno scelto questa facoltà (13,2%) sul totale dei neo iscritti all'Università, segno inequivocabile della forte attrazione di queste discipline tecniche nel panorama di offerta di istruzione universitaria.
La tenuta ed il relativo consolidamento del sistema di offerta universitario ingegneristico non dipendono solo da un rinnovato interesse verso la cultura tecnica e scientifica, che pure sottende le scelte di molti studenti e delle famiglie che li sostengono nei percorsi di transizione dalla scuola all'università e poi sino all'inserimento lavorativo, perché anche i giovani sembrano aver compreso bene che proprio il mercato del lavoro continua a premiare i laureati in ingegneria, anche in periodi di forte crisi come quelli attuali, rispetto agli altri laureati: tempi di inserimento nel mondo del lavoro decisamente più rapidi, basso tasso di disoccupazione, stipendi interessanti (per gli standard italiani) anche a pochi anni dalla laurea.