La Legge urbanistica 1150 ha toccato gli ottanta anni di età. Il suo impianto, a dispetto dei tanti rimaneggiamenti introdotti in questo lunghissimo arco di tempo, resta basato su una visione centralistica dello Stato ed una relativa interpretazione dei problemi del territorio e della città che appare ormai fuori dal tempo, soprattutto in seguito al processo di devoluzione dei poteri dallo Stato alle Regioni. Eppure la legge rimane un punto fermo del nostro ordinamento. Tuttavia, come dimostra il lavoro di una speciale commissione formata da CeNSU, INU e SIU, si è verificata la sostituzione dell’urbanistica col governo del territorio, favorendo il proliferare di norme e strumenti settoriali, l’ampliamento e la confusione del lessico urbanistico, la disarticolazione delle conoscenze e dei riferimenti normativi e, soprattutto, la rinuncia ad elaborare una lettura aggiornata delle trasformazioni socio-economiche e insediative avvenute nel Paese.
Di questo e, più in generale, dei risultati del lavoro della citata commissione si discuterà il 22 e il 23 ottobre a Catania nel convegno “Verso una legge di principi per il governo del territorio in Italia” che si avvarrà anche dei contributi degli ordini professionali e delle più autorevoli associazioni di settore e che si propone di sollecitare l’urgenza della scrittura di una nuova legge di principi. I lavori saranno avviati dagli interventi di Armando Zambrano (Presidente Consiglio Nazionale Ingegneri) e Paolo La Greca (Presidente Centro Nazionale di Studi Urbanistici).
Nella prima sessione saranno messe a confronto le diciannove leggi regionali e le due leggi provinciali. Queste normative hanno subito numerose e anche radicali trasformazioni, sulla base di modelli profondamente diversi. Il CeNSU, l’INU e la SIU hanno avviato una riflessione congiunta per analizzare queste leggi con un duplice fine. Da una parte consentire ai professionisti, ai funzionari, agli stessi amministratori di orientarsi in un panorama eccessivamente frammentato che fa apparire contraddittoria la domanda di pianificazione che, al contrario, necessita di chiarezza e incisività. Dall’altra perché oggi è irrinunciabile centrare le politiche pubbliche e le conseguenti scelte economiche sul palinsesto territoriale del nostro Paese. Una rinnovata pianificazione urbanistica e territoriale deve tornare al centro delle azioni di governo, soprattutto nella prospettiva del Pnrr e delle ingenti risorse che esso mobiliterà per il nostro Paese.
La seconda sessione sarà dedicata alla ricerca dei principi per una rinnovata legge nazionale. Saranno esplorate, anche a partire dal lavoro della commissione di studio CeNSU, INU e SIU, una prima selezione dei principi fondamentali cui ispirare una nuova legge sul governo del territorio. Si proverà ad individuare una serie di criteri che possano concorrere all’individuazione di un nuovo apparato normativo da condividere con gli ordini professionali e le associazioni di settore. Proposte che, una volta condivise, devono confluire in un articolato di legge di principi fondamentali unitario e coerente. Nella terza sessione avverrà un confronto sul tema col mondo delle professioni e della Pubblica Amministrazione. I lavori saranno conclusi da una tavola rotonda che tirerà le somme della discussione.
Il convegno è organizzato da CeNSU, Dipartimento Ingegneria dell’Università di Catania, Consiglio Nazionale Ingegneri e Ordine degli Ingegneri della Provincia di Catania.