Stanno procedendo e sono a buon punto i lavori del “Cantiere Recovery”, il Gruppo istituito dalla Rete Professioni Tecniche che ha il compito di elaborare proposte operative per accedere ai fondi del Recovery Fund che vadano nella direzione delle priorità individuate dalla UE. I quattro incontri svolti dal “Cantiere Recovery” hanno portato alla stesura di un documento – su cui si continua a lavorare- che a breve sarà presentato al Governo.
Per accedere al Dispositivo, infatti, l’Italia, come tutti i paesi beneficiari, dovrà presentare un Piano nazionale di ripresa e resilienza entro il 30 aprile. Ogni piano sarà poi valutato dalla Commissione e approvato definitivamente dal Consiglio. Per l’Italia che sarà il maggior beneficiario dei contributi europei, si tratta di una occasione irripetibile, a patto di proporre un pacchetto di progetti credibili. Un’opportunità unica per rilanciare l’economia in un momento così delicato a causa della pandemia di Covid-19 e dalla conseguente grave crisi economica, e per avviare le grandi riforme necessarie che l’Italia attende ormai da decenni.
Le riforme strutturali del Recovery Fund (Pubblica Amministrazione, Giustizia, Fisco, Sanità, transizione digitale e transizione ecologica) dovranno guardare al ruolo sussidiario delle professioni del nostro Paese.
Il Gruppo di Lavoro della RPT è coordinato da Gianni Massa (Consiglio Nazionale Ingegneri). I componenti sono: Diego Zoppi (Consiglio Nazionale Architetti Pianificatori Paesaggisti e Conservatori), Antonio Mario Acquaviva, Paolo Biscaro e Pietro Lucchesi (Consiglio Nazionale Geometri e Geometri Laureati); Renato Presilla (Federazione Nazionale Ordini Chimici e Fisici); Stefano Colantoni (Consiglio Nazionale Periti Industriali e Periti Industriali Laureati); Marcella Cipriani e Gianluca Buemi (Consiglio Nazionale Dottori Agronomi e Dottori Forestali); Francesco Violo e Filippo Cappotto (Consiglio Nazionale Geologi), Marco Cherubino Orsini (Consiglio Nazionale Periti Agrari e Periti Agrari Laureati).