Il 17 dicembre scorso il Ministro dello sviluppo economico ha elaborato uno schema di decreto recante ladisciplina relativa ai pagamenti delle prestazioni professionali attraverso le carte di debito. Lo schema è stato inviato alla Banca d’Italia per l’acquisizione del previsto parere; il provvedimento dovrà ottenere anche il concerto del Ministero dell’economia e delle finanze.
L’articolo 2 del decreto definisce l’ambito di applicazione. Il comma 1 stabilisce che l’obbligo di accettare pagamenti con carte di debito “si applica a tutti i pagamenti superiori alla soglia minima di venti euro per la vendita di prodotti o la prestazione di servizi”. Il comma 2 precisa che l’obbligo “si applica limitatamente ai pagamenti effettuati all’interno dei locali destinati allo svolgimento dell’attività di vendita o di prestazione di servizio, ed esclusivamente nel caso in cui il fatturato del soggetto che effettua l’attività (…), per la parte riferibile alle sole transazioni con consumatori o utenti, è superiore a 300 mila euro”. Il comma 3, inoltre, stabilisce che “decorsi sei mesi dalla data di entrata in vigore del presente decreto il limite di cui al comma 2 è ridotto a 200 mila euro”. L’articolo 3, infine, precisa che “il presente decreto entra in vigore decorsi centoventi giorni dalla data di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale”.
“La prima valutazione degli ingegneri italiani – ha affermato Armando Zambrano, Presidente del CNI – è positiva. La bozza di decreto, infatti, ha accolto tutte le richieste avanzate dalla Rete delle Professioni Tecniche, condivise dagli ingegneri. Il regolamento, ad esempio, si applica soltanto per le attività svolte all’interno degli esercizi e degli studi. Inoltre, la soglia di fatturato oltre il quale scatta l’obbligo è congrua ed è relativa soltanto ai servizi resi a consumatori ed utenti, non alle imprese e ai professionisti. Naturalmente occorrerà vigilare perché l’impostazione del provvedimento si mantenga sul tracciato dello Schema elaborato dal Ministero dello Sviluppo Economico”.
Una volta ottenuto il parere favorevole da parte della Banca d’Italia, lo schema di decreto dovrà acquisire il concerto del Ministero dell’economia e delle finanze. Se anche quest’ultimo darà il via libera, potrà essere pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale. A partire da quel momento, l’entrata in vigore scatterà dopo centoventi giorni.