Lo scorso 29 maggio la Rete Professioni Tecniche ha trasmesso alla Commissione V Bilancio della Camera dei Deputati la memoria ufficiale relativa al Decreto Legge 19 maggio 2020, n. 34 recante “Misure urgenti in materia di salute, sostegno al lavoro e all'economia, nonché di politiche sociali connesse all'emergenza epidemiologica da COVID-19”. L’atto normativo in questione è stato varato dal Governo per contrastare l’emergenza in atto ma ha previsto solo in via marginale misure a sostegno dei liberi professionisti ordinistici.
Il cosiddetto “Decreto Rilancio”, allo stato attuale, esclude l’accesso dei liberi professionisti iscritti ad un ente di diritto privato di previdenza obbligatoria al contributo a fondo perduto istituito ai sensi dell’art. 25 del medesimo Dl. La ratio della norma contenuta nel comma 2 dell’articolo è ingiustificata, anche perché le stesse provvidenze sono previste per le imprese e gli altri lavoratori. Per tali motivi la RPT chiede una radicale revisione della norma, includendo i professionisti iscritti alle Casse previdenziali nella platea dei beneficiari.
Diventa inoltre strategico intervenire sulle norme finalizzate ad estendere i benefici fiscali alle opere per il risparmio energetico degli edifici e per la messa in sicurezza degli stessi in chiave anti-sismica. A tale proposito la RPT propone di inserire nell’art. 109 del presente Dl l’avvio di un Piano Nazionale di Prevenzione antisismica. Si ritiene infine essenziale che lo stesso decreto ridefinisca con maggiore chiarezza, in ambito del contagio Covid-19, i limiti delle responsabilità dei professionisti dell’area tecnica operanti nei cantieri edili.
La Rete Professionisti tecniche auspica che in sede di conversione in legge, nel Dl 23/2020 possano essere accolte alcune specifiche proposte di emendamento esposte nel documento allegato al presente comunicato stampa.