“Prima o poi sarà necessario affrontare il tema dell’obbligatorietà della classificazione sismica per poter davvero mettere in sicurezza il patrimonio edilizio del Paese”. Con queste parole Armando Zambrano, Presidente del CNI, ha concluso la Tavola rotonda “Emergenze e prevenzione” che si è tenuta oggi nell’ambito del convegno sulle “Linee Guida per la Classificazione sismica degli edifici, dalla normativa all’intervento”.
“La classificazione sismica – ha aggiunto Zambrano – è un provvedimento che prevede regole semplici e che risponde alle necessità. Qualcosa va migliorato, come l’aspetto finanziario legato alla non cedibilità del credito d’imposta. Ma stiamo andando nella giusta direzione”.
Il dibattito, moderato dal giornalista Antonio Felici, ha avuto tra i maggiori protagonisti Fabrizio Curcio, Capo Dipartimento della Protezione Civile. Ricordando le esperienze passate, dal terremoto di San Giuliano di Puglia (2002), a quello dell’Aquila (2009) e al sisma in Emilia (2012), ha sottolineato come “di ripartenze ne abbiamo viste tante ma purtroppo siamo ancora qua a parlare delle stesse cose. Stavolta dobbiamo riuscire a mantenere alta l’attenzione sul tema della prevenzione”. Paolo Clemente (Enea), oltre a sottolineare alcuni aspetti specifici della prevenzione, quali ad esempio l’assicurazione sugli edifici, ha illustrato come l’Italia sia all’avanguardia nello sviluppo delle tecnologie antisismiche, ma poi però non riesce ad applicarle sul proprio territorio come avviene in altri paesi. Rodolfo Girardi (Vice Presidente Ance) ha insistito sull’aspetto fiscale, insistendo sulla necessità di consentire il trasferimento del credito fiscale ad altri soggetti o fondi, in modo da favorire il recepimento della necessità dell’adeguamento antisismico delle abitazioni da parte dei cittadini. Francesca Bianco (Direttore Osservatorio Vesuviano) ha analizzato la situazione di rischio presente nell’area vesuviana e flegrea, illustrando come l’analisi di questa contribuisca a determinare i piani di evacuazione e, più in generale, di gestione dell’emergenza in questa zona del Paese. Alfiero Moretti (Dirigente Protezione Civile Umbria) ha analizzato il caso specifico dell’Umbria sottolineando come sia difficile ripartire, anche sul piano della ricostituzione del tessuto economico, dopo un evento come quello verificatosi a più riprese a partire dal 24 agosto 2016.
Un importante contributo alla discussione è arrivato anche dagli altri rappresentanti degli Ordini aderenti alla Rete delle Professioni Tecniche. Maurizio Savoncelli (Presidente del Consiglio Nazionale dei Geometri e dei Geometri Laureati) ha sottolineato l’importanza di un approccio multidisciplinare ai temi della prevenzione e dell’emergenza, facendo anche in modo che i professionisti tecnici si propongano in modo unitario come interlocutore rispetto alle istituzioni. Francesco Peduto (Presidente del Consiglio Nazionale dei Geologi) si è soffermato sul contributo che i geologi possono dare in tema di prevenzione sismica e ha riproposto la necessità di istituire al più presto il fascicolo del fabbricato. Infine Rino La Mendola (Vice Presidente del Consiglio Nazionale Architetti P.P.C.) ha affermato l’importanza di un monitoraggio delle condizioni di resistenza agli eventi sismici del patrimonio edilizio esistente.