Ancora buone notizie per i professionisti: anche il mese di marzo conferma infatti i segnali di progressiva crescita delle gare per servizi di ingegneria e architettura senza esecuzione (l’unica tipologia di gara in cui i professionisti riescono ancora a competere) già emersi nel corso del 2016 e nei primi mesi del 2017. In base alla nuova elaborazione dei dati rilevati dal Centro studi del Consiglio Nazionale degli Ingegneri, nel mese di marzo sono state bandite gare (senza esecuzione) per un importo complessivo che raggiunge i 32 milioni di euro, circa 8 milioni e mezzo di euro in più di quanto rilevato nel mese di marzo del 2016 e oltre 3 milioni di euro in più rispetto al mese di febbraio 2017.
Un primo trimestre che si chiude, dunque, con ampi segnali di crescita del settore tanto che l’importo complessivo a base d’asta, rispetto allo stesso periodo del 2016 è quasi triplicato, passando dai quasi 39 milioni di euro rilevati nel primo trimestre 2016 agli oltre 91 milioni dei primi tre mesi del 2017.
“L'andamento del mercato dei SIA nel primo trimestre 2017 – ha commentato Michele Lapenna, Consigliere Tesoriere del CNI e coordinatore Osservatorio SIA - conferma e rafforza l'andamento positivo verificatosi nel 2016 dopo l'entrata in vigore del DLGS 50. Gli elementi positivi contenuti nel Nuovo Codice stanno offrendo i primi riscontri in un mercato che aveva raggiunto il punto più basso nel 2015 perdendo circa due terzi del mercato complessivo dal 2009. L'eliminazione della priorità della progettazione interna alle stazioni appaltanti, unitamente alla forte contrazione dello strumento dell'appalto integrato, hanno rigenerato il mercato.
“Forte è quindi la preoccupazione da parte del CNI che il Correttivo, nonostante gli elementi positivo contenuti nello schema licenziato dal Governo per quanto attiene alla progettazione, possa essere un’occasione per un ritorno al passato e mettere in crisi uno degli elementi fondanti della nuova normativa e cioè la centralità della progettazione e la separazione tra progettazione ed esecuzione, come ribadito più volte anche dal Presidente di Anac Cantone. Il CNI si augura che il Governo non elimini le modifiche apportate all'articolo 24 del Codice e richieste dalla Rete delle Professioni Tecniche, soprattutto per quanto attiene all'obbligo dell'utilizzo del DM Parametri per la determinazione del Corrispettivo da porre a base d'asta”.
“Il CNI – ha concluso Lapenna - auspica inoltre che venga migliorato ulteriormente lo Schema di Codice con le proposte inviate al Governo e alle Commissioni parlamentari con l'esclusione dei SIA dall'Accordo Quadro, l'affidamento della progettazione al vincitore nel caso dei concorsi, l'utilizzo del cottimo fiduciario sotto i 40mila euro e la richiesta di una forte riduzione dei requisiti di partecipazione alle gare che continuano a rappresentare ancora un elemento negativo del mercato che non si apre ai giovani e agli operatori di piccole e medie dimensioni”.
I rilevamenti del Centro Studi CNI attestano che, relativamente al criterio utilizzato per il calcolo del corrispettivo posto a base d’asta e della pubblicazione del relativo schema di calcolo, a sei mesi dalla pubblicazione delle Linee guida ANAC, la quota di bandi che indica correttamente il criterio utilizzato è pari al 55%, mentre in rarissimi casi si incontrano bandi da rendere nulli a causa dell’utilizzo di criteri di calcolo diversi da quelli previsti nel D.M.17/06/2016 (o nel precedente D.M.143/2013): a marzo, appena lo 0,4% dei bandi.
I ribassi di aggiudicazione si mantengono sui valori medi dei primi tre mesi, compresi tra il 30% e il 40% (per il mese di marzo la media dei ribassi è pari al 37,5%), mentre quelli massimi sono superano al 70% (il ribasso massimo registrato nel mese di febbraio è pari al 72,6).