“Gli ingegneri italiani sonogli unici, in Europa, ad aver approvatouna carta eco-etica che mette la salute e la sicurezza dei cittadini prima di tutto”. Questa l’affermazione con la quale Armando Zambrano, Presidente del CNI, ha avviato l’intervento con il quale ha tratto le conclusioni del convegno di ieri dedicato all’Ilva di Taranto e intitolato “Ripensare l’industria siderurgica italiana”.
“Come ho già ripetuto più volte – ha proseguito Zambrano – sul caso Ilva siamo un soggetto terzo, indipendentemente dagli interessi politici ed economici. Ma anche in questa qualità ritengo che sull’argomento si possano dire tre cose precise. La prima è che il Ministero dello Sviluppo Economico su questa questione ha emanato una lunga serie di decreti il che sta a significare che il Governo ha le idee poco chiare. La seconda è che le strutture tecniche del Mise non mostrano una sufficiente capacità di analisi tecnico-scientifica, relativamente al problema dell’Ilva. Per questo motivo noi ingegneri possiamo svolgere un ruolo di sussidiarietà rispetto al Governo. La terza cosa è che al momento sul piatto esiste solo
la proposta della Regione Puglia e del Governatore Emiliano che punta alla decarbonizzazione. Dove sono le proposte alternative? Dove quelle del Governo? Ci piacerebbe poter esprimere un parere tecnico anche su queste.”
Dispiace che non siano intervenuti, seppur invitati, rappresentanti del Ministero dello Sviluppo Economico e di Federacciaio, che avrebbero dato un ulteriore contributo importante alla discussione. “Intanto avvieremo un tavolo tecnico per verificare oggettivamente la proposta della Regione, avviando un serio processo di conoscenza e di studio che possa mettere a disposizione della politica tutti gli elementi tecnici per poter prendere decisioni serie e ponderate”.
Alle parole di Zambrano hanno fatto eco quelle di Michele Emiliano, Governatore della Regione Puglia che, assieme al CNI, ha reso possibile questo convegno. “Mi congratulo col CNI per l’organizzazione di questo evento e di come è stata impostata la giornata di lavoro – ha esordito Emiliano. Il quale ha poi aggiunto: “Stamattina pensavo di discutere di acciaio ma, a pensarci bene, io non ho nulla contro l’acciaio. Non è l’acciaio che fa i morti ma il carbone. Ora abbiamo solidi argomenti scientifici per dire che il carbone provoca morte prematura. Di fronte a questa realtà non possiamo più evitare di metterci attorno a un tavolo, analizzare i dati tecnici e poi decidere.“
“Noi della Regione un passo l’abbiamo fatto. L’Ing. Barbara Valenzano ha fatto una proposta tecnica sulla decarbonizzazione. Essa giace da circa un anno sul tavolo del Presidente del Consiglio e non ha ancora avuto risposta. Ma serve una decisione al più presto e questa deve basarsi su una precisa analisi tecnica. Per questo propongo di organizzare prossimamente a Roma un grande convegno internazionale su questo tema, sulla falsariga di quanto fatto oggi, al quale invitare il Presidente del Consiglio e il Governo. Nell’occasione illustreremo tutti i dati e la decisione non potrà essere più rinviata”.
La proposta di Emiliano di darsi appuntamento a Roma per riprendere la discussione ad un più alto livello ha trovato la disponibilità del Presidente del CNI Zambrano. I lavori del convegno sull’Ilva, dopo la parte introduttiva descritta nel precedente comunicato, hanno visto un primo momento di confronto tra istituzioni, associazioni e imprese. E’ intervenuto Lorenzo Ferrara (Confindustria Taranto) che si è soffermato sul tema del risanamento ambientale nell’area di Taranto. Fabio Matacchiera (Fondo Antidiossina Taranto) ha analizzato lo stato dell’arte dell’impianto siderurgico. Infine Nicola Colacino (Professore di Diritto Internazionale Università Niccolò Cusano) ha affrontato gli aspetti giuridici del caso Ilva.
Il secondo blocco è stato dedicato in maniera specifica alla salvaguardia della salute e dell’ambiente. Dopo l’introduzione di Prisco Piscitelli (Istituto Scientifico Biomedico Euro Mediterraneo), Barbara Valenzano (Direttore Dipartimento mobilità, qualità urbana, opere pubbliche, ecologia e paesaggio, Regione Puglia) ha illustrato il piano di decarbonizzazione dell’Ilva alla luce della recente innovazione tecnologica. Alfredo Pini (Ispra) si è soffermato sull’attività di monitoraggio e controllo dello stabilimento. Eduardo Missoni (Politiche Globali, ONU) ha trattato il tema delle politiche globali e locali per uno sviluppo sostenibile. Genon Jensen (Health and Environment Alliance) e Paul Wilkinson (London School of Hygiene and Tropical Medicine) hanno analizzato il conto economico sanitario connesso all’utilizzo del carbone. La discussione si è avvalsa, infine, anche del contributo di Giammarco Surico (Direttore Oncologia Medica, P.O. Vito Fazzi, Lecce).