Rafforzamento dell’obbligo d’iscrizione, per gli ausiliari dei giudici, ad un albo o registro professionale; elenchi costantemente aggiornati e suddivisi per macro-aree di riferimento; maggiori garanzie di trasparenza nel conferimento degli incarichi agli ausiliari e un’equa rotazione e distribuzione degli stessi; maggiori garanzie per i giovani professionisti. Queste le proposte della Rete delle Professioni Tecniche emerse in occasione dei lavori del convegno “Iscrizione del consulente tecnico agli albi professionali: garanzia di Giustizia più efficiente”che si è tenuto a Roma, nell’ambito del “Salone della Giustizia”.
“Sono diversi gli elementi che ci preoccupano – ha detto Armando Zambrano, Coordinatore della RPT e Presidente del Consiglio Nazionale degli Ingegneri -. Intanto i compensi agli estimatori che sono stati modificati con un blitz che ha favorito il mondo bancario. Altro vulnus che ha a che fare con le banche è l’art.46 che consentirebbe loro di entrare nel mercato privato con proprie società di ingegneria, chiudendo una filiera che, partendo dall’erogazione del mutuo fino ad arrivare ai lavori di ristrutturazione degli immobili, metterebbe in ginocchio i liberi professionisti. Quindi c’è il tema dell’aggiornamento delle tariffe giudiziarie, ormai ferme da troppo tempo”.
“Quanto poi al nuovo Codice Appalti – ha proseguito Zambrano – riteniamo che il ripristino dell’obbligo di attuazione del cosiddetto “decreto parametri” rappresenterebbe un provvedimento di moralizzazione e di correttezza. In questo senso stiamo trovando molti ostacoli. La mancata obbligatorietà sta rendendo problematica la situazione e su questo punto non smetteremo di confrontarci col Governo”.
Maurizio Savoncelli, Presidente del Consiglio Nazionale dei Geometri e curatore del convegno, ha illustrato i contenuti del Position Paper elaborato per l’occasione dagli esperti della Rete. “Noi professionisti tecnici – ha detto – rivendichiamo come regola generale il fatto che determinati incarichi debbano essere affidati a professionisti competenti. Tra le nostre richieste, oltre al rafforzamento dell’obbligo di iscrizione all’albo per i consulenti tecnici, c’è quella di individuare delle macro-aree di specializzazione che esaltino maggiormente le competenze dei professionisti tecnici. Inoltre, chiediamo la creazione di sezioni specializzate in alcuni determinati campi e l’introduzione di qualche tecnico anche nelle giurie popolari”.
“Grande attenzione – ha concluso Savoncelli – rivolgiamo ai giovani professionisti. Dobbiamo favorire il loro inserimento, anche attraverso una sensata gestione del principio della rotazione degli incarichi. Magari consentendo loro di fare esperienza partendo da attività meno complesse”.
I lavori, moderati dal giornalista e conduttore de La7 Andrea Pancani, hanno visto gli interventi, tra gli altri, di Vicenzo Di Giacomo, Presidente Reggente del Tribunale di Isernia, e dell’Avv. Laura Jannotta, Presidente dell’Unione Nazionale delle Camere Civili. Di Giacomo ha illustrato, tra l’altro, quello che il tribunale da lui presieduto sta facendo in termini di rotazione degli incarichi e di formazione dei giovani. Laura Jannotta ha auspicato la collaborazione di tutte le organizzazioni professionali per un’interlocuzione efficace col Governo su queste tematiche.
L’incontro si è concluso con le considerazioni finali di Armando Zambrano che è tornato sulla questione della rotazione. “Per una soluzione del problema della rotazione degli incarichi – ha affermato – è necessario che anche gli Ordini e i Collegi professionali facciano di più. Servono indicazioni più precise sulle competenze dei tecnici. Alla rotazione va sempre associata la qualità del professionista e delle sue prestazioni”.