Nel 2015 il Pil del Paese aumenta e il lungo periodo nero dell’economia si può finalmente lasciare alle spalle. Tuttavia, l’incremento è così fragile e marginale da rendere difficile credere che si sia all’inizio di una nuova età dell’oro. Il sistema delle libere professioni guarda alla ripresa come una sfida complessa che va colta con molto realismo. Gli ultimi anni, infatti, sono stati caratterizzati da una corsa verso il basso che non ha eguali e che ha coinvolto anche settori, come quello dei professionisti tecnici, tradizionalmente immuni dalle oscillazioni delle congiunture economiche.
E’ proprio al tema del lavoro, oltre che alla formazione ad esso strettamente connesso, che il Consiglio Nazionale degli Ingegneri dedica la propria Assemblea Nazionale, in programma venerdì prossimo a Bologna. Il titolo dell’evento è eloquente: “Obiettivo Lavoro”.
“Anche l’ingegneria italiana – afferma Armando Zambrano, Presidente del CNI – ha pagato un prezzo molto alto alla crisi. Basti pensare che, tra il 2007 e il 2014, il reddito professionale medio degli ingegneri è calato quasi del 20%. Non basta. A dispetto del clima di fiducia che si sta diffondendo negli ultimi mesi, le nostre previsioni per il 2016 non sono per niente rassicuranti. Prevediamo, infatti, che i redditi degli ingegneri nella migliore delle ipotesi restino immutati, ma si può anche immaginare un calo fino all’1%. In una situazione di persistente emergenza come questa, gli ingegneri chiedono alla politica dei segnali forti, delle iniziative che segnino una rottura rispetto al passato”.
Per questo motivo, nel corso dei lavori della mattinata - che si articoleranno attraverso due diverse tavole rotonde su formazione e lavoro, alle quali è prevista la partecipazione del Ministro Giuliano Poletti (Lavoro) e, in rappresentanza del Ministro Stefania Giannini, della Dr.ssa Valeria Lanzafame (Dirigente Ufficio esami stato e accreditamento corsi del Ministero dell’Istruzione) – gli ingegneri italiani proporranno al Governo un pacchetto di proposte fortemente condiviso dagli iscritti all’Ordine. Una serie di interventi di natura differente ma in grado di affrontare in maniera integrata un problema che diventa sempre più grosso. Ripensamento e miglioramento dei percorsi formativi universitari; innalzamento della qualità della formazione continua degli ingegneri; miglioramento delle norme che regolano il lavoro professionale sulla scia del Jobs Act per gli autonomi; piano organico di incentivi per investimenti in conto capitale per i professionisti e sgravi fiscali.
Sono queste, in termini generali, le proposte da cui il CNI partirà, attraverso la relazione del Presidente Armando Zambrano, per stimolare la discussione tra i vari relatori. Tra questi, oltre ai citati Ministri, Ivan Lo Bello (Vice Presidente di Confindustria), Maurizio Sacconi (Presidente della Commissione Lavoro del Senato), Giuseppe Santoro (Presidente di Inarcassa), Filippo Taddei (Responsabile Economia PD). Il dibattito sarà condotto dal giornalista Luca Telese. L’Assemblea prevede anche una sessione pomeridiana che sarà dedicata al sisma in Emilia del 2012 e al contributo fornito dagli ingegneri nella gestione tecnica degli interventi. L’ennesimo caso che conferma l’eccellenza dell’ingegneria italiana che il CNI celebrerà nel corso di un grande evento in programma il prossimo aprile a Roma. Tra gli altri, sono previsti gli interventi di Bruno Tabacci (Presidente Commissione parlamentare per la semplificazione), Mauro Dolce (Dirigente Protezione Civile), Giuseppe Romano (Direttore Emergenza e Soccorso Tecnico VVFF) e Maurizio Marchesini (Presidente Confindustria Emilia Romagna). Il dibattito sarà moderato da Patrizio Roversi. L’appuntamento è per venerdì 4 marzo a Bologna, a partire dalle 9,30, presso la Sala dello Stabat Mater, Biblioteca dell’Archiginnasio.