Nelle prossime ore è prevista l’approvazione del nuovo articolato che riscriverà le regole per la gestione degli appalti pubblici di lavori, servizi e forniture. E’ previsto che l’argomento venga trattato nel Consiglio dei Ministri. Il testo ha subito notevoli modifiche ed ha suscitato notevoli malumori nel mondo delle professioni che aveva avuto una parte molto attiva nella redazione della legge delega.
“Noi professionisti tecnici siamo stati correttamente coinvolti nella fase di definizione della legge delega – commenta Armando Zambrano, Coordinatore della Rete delle Professioni Tecniche e Presidente del CNI – ma al momento di passare all’attuazione e alla redazione dell’articolato i nostri contributi sono stati in gran parte ignorati”.
“Ad oggi – prosegue Zambrano - non abbiamo avuto la possibilità di valutare alcuna bozza di articolato e siamo costretti a fare le nostre valutazioni sulla base di documenti che circolano in maniera informale. Se quello che leggiamo in questi documenti è vero siamo in totale disaccordo con i contenuti dell’articolato. Se per ridurre il numero di articoli del Codice contratti si deve sacrificare una disciplina organica dei servizi di ingegneria e architettura, allora noi non ci stiamo!”.
“Tale disciplina – precisa il Coordinatore RPT – è necessaria per dare centralità al progetto, come chiaramente espresso nella legge delega. Attualmente le misure risultano sparse all’interno dell’articolato e sono del tutto incomplete”.
“Come se non bastasse – conclude Zambrano – in totale negazione di quanto espresso nella legge delega, viene inserito nel comma 3 dell’articolo 42 bis la sanatoria per le società di ingegneria. Questo è inaccettabile! Ci opporremo con tutte le nostre forze nei confronti di una disposizione semplicemente indecente che va non solo contro la centralità del progetto, ma che affosserà centinaia di migliaia di professionisti e società tra professionisti. Ci auguriamo si tratti solo di una svista e che il Governo vi ponga subito rimedio”.