La Rete delle Professioni Tecniche interviene in difesa dell’equiparazione dei professionisti alle Pmi per quanto riguarda l’accesso ai fondi UE che, passata al Senato, rischia di essere messa in discussione alla Camera.
Com’è noto, nello scorso novembre la Commissione Bilancio del Senato ha approvato l’emendamento Zanoni-Chiavaroli che equipara i liberi professionisti alle Pmi ai fini dell’accesso ai fondi strutturali europei Fse e Fers. L’equiparazione, all’esame della Camera al comma 474 dell’articolo unico della Legge di Stabilità, è stata soggetta al tentativo di soppressione previsto da un emendamento sottoscritto dall’On. Alessia Rotta del PD che è stato caldeggiato da organizzazioni professionali evidentemente poco attente alle esigenze proprio dei professionisti che dovrebbero tutelare, ma non segnalato dal Gruppo parlamentare di appartenenza della deputata.
I professionisti tecnici italiani, che sottolineano come l’emendamento Rotta non sia stato indicato dal PD tra quelli da portare in discussione, hanno affidato la replica ad Armando Zambrano, Coordinatore della Rete Professioni Tecniche e Presidente del Consiglio Nazionale degli Ingegneri. “Ci auguriamo vivamente – ha dichiarato – che da qui alla fine dell’iter di approvazione della Legge di Stabilità Governo e Parlamento tengano la barra dritta su questo principio sacrosanto che sancisce l’equiparazione tra professionisti e Pmi. Assistiamo, infatti, a tentativi maldestri di gruppi di pressione che nel manifestare la propria contrarietà non si rendono conto di porsi al di fuori di quanto espresso in materia dalla stessa normativa europea”.
“I professionisti italiani – ha aggiunto Maurizio Savoncelli, Consigliere RPT e Presidente del Consiglio Nazionale dei Geometri – nel tempo si sono adeguati a tutti gli interventi normativi stabiliti a loro carico: basti ricordare, a titolo esemplificativo, gli obblighi derivanti dal DPR 137/2012 e quelli di trasparenza e anticorruzione. La piena attuazione data alle norme che si sono succedute ha comportato investimenti in tempo e risorse a carico dei professionisti, per cui l’equiparazione alle PMI, per l’accesso ai fondi europei, rappresenterebbe un passaggio naturale dell’evoluzione della figura del professionista italiano.”.