Si arresta la fuga dalle università italiane. Dopo dieci anni consecutivi di calo, le immatricolazioni si sono stabilizzate. Infatti, se dal 2002-03 al 2012-13 la quota dei diplomati delle scuole superiori iscritti all’università è crollata dal 74,5% al 56,6%, nell’anno accademico 2013-14 il valore è risultato essere del 56,4%, dato molto vicino a quello dell’anno precedente. E’ quanto emerge da una ricerca appena diffusa dal Centro Studi del Consiglio Nazionale degli Ingegneri.
“L'arresto della diminuzione delle immatricolazioni – ha commentato Luigi Ronsivalle, Presidente del Centro Studi CNI – fa pensare che forse si era raggiunto un minimo fisiologico e che la modesta inversione di tendenza probabilmente è dovuta soprattutto a questo fatto piuttosto che a una effettiva ripresa economica. Quest’ultima, a giudicare dagli ultimi dati sulla disoccupazione, sembra non essere ancora consolidata”.
Lo studio mostra come i corsi di laurea in ingegneria restino i preferiti dagli studenti italiani. Il 14,7% degli immatricolati, infatti, ha scelto una classe di laurea di questo gruppo. In termini assoluti si tratta di 45.761 neodiplomati iscritti. Seguono a breve distanza gli immatricolati del gruppo economico-statistico. Il numero sempre rilevante degli studenti di ingegneria risulta trainato soprattutto dalle immatricolazioni nella classe di ingegneria dell’informazione (+5,3% nel 2013-14 rispetto all’anno precedente). In leggero calo (-1,4%) gli immatricolati della classe ingegneria industriale. Il calo più vistoso, invece, è quello che caratterizza la classe civile ed ambientale che ha perso, in un anno, l’8,3% degli immatricolati. A dimostrazione del fatto che questo settore è tra quelli che hanno risentito maggiormente della lunga crisi che ha attanagliato il nostro Paese in questi anni.
Il Centro Studi CNI, inoltre, fa notare come siano andate incontro ad un netto incremento le immatricolazioni della classe di scienze e tecnologie informatiche che, pur non essendo tipicamente ingegneristica, offre comunque un titolo valido per l’accesso all’albo nel settore dell’informazione. Questo dato, unito alle difficoltà del settore civile ed ambientale, rivela un’importante tendenza: i giovani scelgono il corso di laurea non solo in base alle proprie attitudini o desideri, ma anche valutando attentamente gli sbocchi professionali.