La Legge di stabilità prevede l’aumento dal 20 al 26% del prelievo sul rendimento del patrimonio di tutte le casse private, compresa Inarcassa. Una decisione che il Consiglio Nazionale degli Ingegneri considera gravissima, una ulteriore incomprensibile penalizzazione del mondo delle professioni.
“Si tratta di una decisione sconcertante – afferma Armando Zambrano, Presidente del CNI - Inarcassa e le altre casse saranno costrette a rivedere i valori della sostenibilità, con probabili ripercussioni sulle quote di contribuzione degli associati. L’ennesimo colpo alla fin troppo martoriata categoria dei professionisti”.
“Come se non bastasse – prosegue Zambrano - persiste nei confronti delle casse private l’insostenibile anomalia della doppia tassazione. Anche se non hanno scopo di lucro, ma compiti costituzionali atti a garantire il percepimento della pensione da parte dei liberi professionisti, subiscono sia la tassazione sul rendimento del patrimonio sia quella sull’erogazione delle pensioni. Una situazione decisamente incostituzionale”.
“Chiediamo – conclude Zambrano – oltre alla cancellazione di questa ingiustizia storica, l’immediato accantonamento di qualsiasi ipotesi della Legge di stabilità che porti ad un aumento del prelievo fiscale sulle casse”.
L’Adepp, l’associazione che riunisce tutte le casse private, ha indetto per i prossimi giorni una riunione straordinaria che affronterà l’argomento.