“In costante crescita il numero dei laureati in ingegneria”
Il Centro Studi del CNI ha pubblicato una ricerca che nel 2012 attesta un incremento del 2% dei laureati di corsi ingegneristici rispetto all’anno precedente. Boom di laureati nel settore civile e ambientale.
Continua ad aumentare anche nel 2012 il numero di laureati dei corsi ingegneristici. Sono in tutto 51.397, circa il 2% in più rispetto al 2011, pari al 17,4% dei laureati usciti dalle università italiane nello stesso anno.
E’ quanto emerge da una ricerca pubblicata dal Centro Studi del CNI. Nel documento si chiarisce come questi numeri prendano in esame i titoli validi per l'accesso alla professione di ingegnere, ma non necessariamente interni alle ormai "ex facoltà" di ingegneria.
Rispetto al 2011 rimane praticamente invariato il numero dei laureati di primo livello, ma aumenta del 4% quello dei laureati di secondo livello. Ormai ridotti ai minimi i laureati del vecchio ordinamento: nel 2012 hanno conseguito il titolo quinquennale del vecchio ordinamento 567 laureati.
Prosegue inarrestabile la crescita della componente femminile, che nel 2012 costituisce oltre il 30% dei laureati.
I due politecnici di Milano e Torino, con rispettivamente 7.563 laureati e 4.935 (tra primo e secondo livello) si confermano i principali 6 centri formativi ingegneristici: producono quasi un quarto degli “ingegneri” italiani.Molto consistente il numero di laureati anche presso l'università La Sapienza di Roma (3.668), la Federico II di Napoli (3.105), l'università di Bologna (2.442) e di Padova (2.236).
Una delle principali conseguenze dell'eliminazione delle facoltà è data dall'esplosione del numero di laureati del settore civile ed ambientale che comprende ora anche i laureati delle ex facoltà di Architettura ed ingegneria edile. L'universo dei potenziali ingegneri si è ampliato con i laureati della ex facoltà di Scienze matematiche, fisiche e naturali anche nei settori dell'informazione e in quello industriale. Il risultato è che il 43,1% dei laureati di secondo livello e il 34,1% dei "triennali" è composto da laureati del settore civile ed ambientale che vanno ad ampliare ulteriormente il già forse sovradimensionato universo di professionisti del settore, soprattutto in una fase economica critica quale quella attuale, in cui si registrano, tra l'altro, continui tagli alla spesa per le infrastrutture e le opere pubbliche.
Roma 15 novembre 2013