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SIA: NEL SECONDO TRIMESTRE 2016 CONFERMATI I SEGNALI DI RIPRESA

Secondo la consueta analisi effettuata dal Centro Studi del CNI sull’andamento dei servizi di architettura e ingegneria, prosegue il trend positivo già registrato nel primo trimestre dell’anno in corso.

 

Secondo trimestre consecutivo con segnali di ripresa per le gare per l’affidamento di servizi di architettura e ingegneria in Italia. La fase espansiva emersa dall’analisi degli importi destinati a tali servizi nei primi tre mesi dell’anno (+56,2% rispetto al primo trimestre del 2015) viene confermata, ed anzi consolidata, anche nel secondo trimestre 2016: gli importi a base d’asta (compresi dunque anche quelli per l’esecuzione) sfiorano i 3 miliardi e mezzo di euro (più del doppio di quanto rilevato nel secondo trimestre 2015) e gli importi destinati unicamente ai servizi di ingegneria (escludendo dunque gli importi per le opere) sono più che raddoppiati facendo registrare un incremento pari a circa il 129%. E’ quanto emerge dalla consueta analisi effettuata dal Centro Studi del Consiglio Nazionale degli Ingegneri.

Se si restringe l’osservazione ai soli importi destinati ai servizi di ingegneria “tipici” (escludendo dunque gli importi per l’esecuzione delle opere, le gare ICT e i bandi per consulenze varie), sono stati messi a base di gara circa 248 milioni di euro, quasi 150 in più rispetto al corrispondente periodo del 2015. L’incremento è dovuto principalmente alla pubblicazione di alcune gare decisamente importanti (gli importi a base d’asta, comprensivi degli importi per le opere, vanno dai 123 milioni di euro ai 683 milioni di euro) per la progettazione e la realizzazione di opere in concessione. Ma anche limitando l’universo ai soli bandi senza esecuzione dei lavori, i segnali sono estremamente incoraggianti dal momento che si rileva, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, un incremento degli importi di circa 5 milioni di euro.

In attesa della revisione dei corrispettivi alla luce dei contenuti del decreto 50/2016, continua a vigere quanto indicato dal decreto 143/2013, norma che ha fissato i criteri per il calcolo dei corrispettivi da porre a base di gara per le prestazioni professionali attinenti ai servizi di ingegneria e architettura, come anche rimarcato a più riprese dall’ANAC. Tuttavia, la situazione resta ben lontana dalla normalizzazione: oltre la metà dei bandi non ha indicato il criterio utilizzato per le determinazione dei corrispettivi o, quota assai ridotta, ha utilizzato altre procedure (talvolta illegittime). Inoltre, solo il 12,3% dei bandi presenta l’allegato contenente lo schema di calcolo del corrispettivo. Come se non bastasse, è frequente la violazione dei parametri relativi al fatturato e il criterio del prezzo più basso è stato utilizzato impropriamente in circa un quarto dei casi.

Infine, nessuna novità sul versante delle aggiudicazioni: le gare di ingegneria si confermano sempre più prerogativa di società, con la conseguente ulteriore riduzione della quota di mercato appannaggio dei liberi professionisti, già di fatto estromessi dagli appalti integrati e dalle gare del settore dell'ICT. Limitando il campo di osservazione ai soli bandi di gara senza esecuzione, i dati evidenziano sia una riduzione del numero di bandi aggiudicati dai professionisti nelle diverse tipologie di aggregazione (dal 67,7% del primo trimestre al 62,1% del secondo), sia dell’ammontare complessivo degli importi da loro aggiudicati che nel trimestre in esame costituiscono il 24,1% del totale contro il quasi 30% rilevato nel trimestre precedente.

Roma agosto 2016

Fondazione Consiglio Nazionale degli Ingegneri

Ufficio stampa

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