Non conosce sosta il calo del mercato dei bandi pubblici d’ingegneria e architettura (progettazione, direzione dei lavori, coordinamento per la sicurezza, collaudo, misura e contabilità etc.): in base ai dati del monitoraggio realizzato dal Centro studi del Consiglio nazionale degli ingegneri, infatti, nel quarto trimestre 2011 gli importi dei servizi messi a gara calano del 29,5% rispetto allo stesso periodo 2010 (circa 131milioni di euro contro i 186 del terzo trimestre 2010).
Continuano a contrarsi anche le aggiudicazioni: sebbene negli ultimi tre mesi dell’anno le gare inerenti ai servizi di ingegneria e architettura aggiudicate siano raddoppiate rispetto al trimestre precedente passando dalle 71 del terzo trimestre alle 143 del quarto, il loro numero resta nettamente inferiore a quello registrato un anno fa (285 gare aggiudicate) e, in termini di importo, il calo risulta essere superiore al 90% di quanto fatto registrare nel quarto trimestre 2010.
Comincia a far sentire i propri effetti la nuova normativa, introdotta con l’entrata in vigore del Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice contratti pubblici di lavori, servizi e forniture” (DPR 207/2010), che prevede nei bandi l’indicazione del ribasso massimo consentito e l’utilizzo delle tariffe professionali per la definizione del prezzo a base d’asta. Sebbene una buona parte di aggiudicazioni dell’ultimo trimestre del 2011 si riferisca infatti a bandi pubblicati prima del cambio della normativa, il ribasso medio è sceso al 32,3% (nel terzo trimestre era il 48%), mentre quello massimo è pari al 55,2% (nel terzo trimestre era l’86%). Va dunque stigmatizzata l’abrogazione di tutti i tariffari, disposta dall’articolo 9 del Decreto Legge n. 1/2012 recentemente emanato, che ricondurrà il mercato dei bandi di progettazione ad una condizione di selvaggia anomia con effetti devastanti sulla sicurezza e qualità delle opere pubbliche.